venerdì 19 maggio 2017

La mia apertura tardiva


Arrivato ad un certo punto, mi rendo conto che andare a passare alcune ore sul fiume comincia a diventare un bisogno fisiologico, soprattutto dopo l'avvento dei social che sembrano dirti che tutti vanno a pesca, catturano, si divertono, sono spensierati ma... tu no!
Il mio momento arriva il 19 maggio, generalmente periodo d'oro per il fiume Nera e le mosche di maggio.

La sera prima una veloce controllatina alle scatole delle mosche ed all'attrezzatura che ormai giacciono sotto metri e metri di ragnatele e poi via, a girarsi e rigirarsi nel letto nell'attesa che si raggiunga un orario decentemente vicino all'ora fissata per la sveglia per potersi alzare e partire....destinazione Borgo Cerreto.

Il tratto che vado ad affrontare è quello poco a valle del paese, sicuramente stra-battuto da tutti quelli che continuano a postare foto di pesci enormi con sorrisi smaglianti e milioni di hashtag e condivisioni....

Poco importa, sceso sul fiume, stranamente non all'alba come mia consuetudine,  parto con una sedge di dimensioni molto generose per andare subito alla ricerca di pesci collaborativi.
Per la prima mezz'ora niente di che, poi una trota di circa 20 cm (ad essere molto generosi!) mi viene a far visita.


Che bella la pesca e che bella la mangiata a galla su una mosca autocostruita...quasi me ne ero dimenticato!

Continuo la mia azione di pesca fortemente disturbata da un vento continuo ed implacabile e finalmente riesco ad ingannare ed incannare qualcosa di molto più grande. Una trota nera come la pece che sale lentamente sulla mia presentazione (mosca del cancello di Luca Castellani), la ghermisce e si rimette subito in corrente, come a voler dimostrare di potermi battere senza nemmeno faticare troppo.
Inizia l'inseguimento!
La seguo dalla sponda fin dove posso, poi costretto ad entrare in acqua cerco di spingerla verso un rigiro d'acqua in cui la corrente sembra calmarsi un pochino ma sembra non volerne sapere di arrendersi, riesco a trascinarla a portata di guadino ma la stronzetta sembra essere troppo grande e non riesco a guadinarla. Non c'è problema, continuiamo a camminare insieme lungo il fiume e quando ce l'ho di nuovo vicino provo di nuovo a portare a casa il risultato ma niente da fare, non ne vuol sapere, faccio un passo indietro in acqua pensando di poterla prendere per la coda, a mò di salmone ed invece, galeotto fu il sasso che mi ha fatto lo sgambetto con conseguente bagnetto primaverile in fiume! Non sarà di certo questo a fermarmi infatti mi rialzo con il pesce ancora in canna e, anche se per pochi secondi, continua la lotta fin quando non si slama ed io molto sportivamente snocciolando un quantitativo non determinato di moccoli, raggiungo la riva!
Peccato!


Continua la pescata e tra mosche di maggio e chernobyl varie qualche altro pesce lo porto a riva anche se non raggiungono le dimensioni di quello appena perso.
Sono sempre i migliori che se ne vanno!

Comunque, alla fine della giornata, seppur difficile, qualche pesce l'ho catturato, qualcuno l'ho perso e qualcun altro non sono proprio riuscito ad ingannarlo.
Cosa si può volere di più??






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